Cos'è la disprassia?
La disprassia, generalmente inclusa nella definizione di disturbi della Coordinazione Motoria DCD (Developmental Coordination Disorder - CDC) è un disturbo di origine neurologica comune quanto la dislessia, ma diagnosticato molto meno frequentemente.
In neurologia si definisce come la difficoltà di compiere gesti coordinati e diretti a un determinato fine. Pertanto, la disprassia influenza i gesti, l'ideazione, la pianificazione motoria e i p rocessi di esecuzione
Costituisce pertanto un disturbo complesso che può interessare qualsiasi area di sviluppo: fisica, intellettuale, emotiva, sociale, linguistica e sensoriale. Non è un disordine unitario; può influire in ogni persona on modalità differenti, può presentarsi in età diverse, può evolversi attraverso stadi e livelli non omogenei
Nonostante la crescente consapevolezza, permangono ancora significativi deficit di informazione, formazione e strumenti di supporto, soprattutto nell’ambito educativo
Gli studenti disprassici generalmente presentano difficoltà nell'acquisizione delle conoscenze di base quali:
La lettura
È molto difficile per gli studenti disprassici concentrarsi per lunghi periodi di tempo, e ciò influisce sulla capacità di leggere testi voluminosi. Inoltre anche l’attitudine di leggere in maniera fluida risulta difficile da acquisire. Uno studente può inoltre presentare difficoltà nell'identificare le informazioni in un testo, diminuendo la capacità di comprensione di quanto letto.
La scrittura
Visto che le abilità motorie e l'individuazione dello spazio della pagina sono problematiche, anche la scrittura rappresenta una sfida. A causa dell'alto livello di concentrazione richiesto, gli studenti disprassici si stancano rapidamente.
Inoltre uno studente disprassico non può svolgere più compiti contemporaneamente. La difficoltà di scrivere risulta più importante quando la disprassia è legata ad altri disturbi quali dislessia, disortografia, disfasia e / o discalculia.
Mathematics
Il coordinamento tra l'occhio e il dito è essenziale per contare. Per uno studente disprassico questo automatismo risulta impossibile e ciò comporta notevoli difficoltà nell’affrontare qualsiasi operazione matematica.
Inoltre, il sistema di collocazione spaziale dei numeri (le decine a sinistra, le unità a destra) costituisce un problema anche in relazione alla differenziazione di numeri visivamente vicini, 12 e 21 per esempio.
L'organizzazione
I bambini disprassici hanno grandi difficoltà a gestire il tempo, le attività, i compiti quotidiani e tutti quei processi che che per i bambini non disprassici risultano automatizzati: vestirsi, preparare la cartella, ecc. Inoltre i bambini disprassici risultano molto sensibili ai cambiamenti: luogo, insegnante, ecc. Ciò comporta profonde sensazioni di destabilizzazione e processi lunghi di adattamento a nuove situazioni.